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Turismo Responsabile

Industria Turistica

In epoche antiche non si viaggiava per diletto. Solo dal medioevo cambiano le cose. Oggi il flusso mondiale di turisti è un fenomeno in costante aumento, che mobilita più di 650 milioni di persone all’anno, mentre gli spostamenti all’interno dei confini nazionali sono quasi il decuplo. Il turismo è tra le più influenti e promettenti attività economiche del mondo. La sua crescita ha superato quella del commercio internazionale. Esso rappresenta nei Paesi industrializzati il 32% del fatturato del settore dei servizi (nel Terzo mondo il 9%).

Le cause della sua crescita sono:

* L’abbassamento dei costi del trasporto aereo: il 60% degli spostamenti internazionali è legato al turismo ricreativo.
* La moltiplicazione delle offerte economiche «tutto compreso».
* Il miglioramento strutturale delle economie dei Paesi industrializzati da dove provengono la maggioranza dei turisti.

I risultati del suo impatto nel Terzo mondo sono:

A livello economico

La scarsa affidabilità dei clienti esteri da cui il Terzo mondo è dipendente a causa di
Periodi di recessione nei Paesi industrializzati.
L’instabilità politica nel Terzo mondo.
I continui desideri di cambiamento dei turisti.
Un insufficiente ritorno economico per:
La concessione alle imprese straniere di:
Riesportazione dei profitti conseguiti.
Esenzioni o riduzioni fiscali.
Prestiti concessi a tassi d’interesse ridotti o a lungo termine.
Sussidi statali.
Terreni a titolo perpetuo o in locazione simbolica.
L’importazione di generi non prodotti sul posto.
La breve durata e la non specializzazione dei nuovi lavori.
Un aumento dell’inflazione, che può condurre a:
La svendita dei terreni agricoli produttivi.
L’esodo dei braccianti dai campi.
Carenze alimentari e denutrizione.

A livello sociale

Mantenimento di una dipendenza neocoloniale.
Conflitti innescati dal comportamento dei turisti:
Condizionati dalle agenzie.
Privi di rispetto.
Che proiettano una falsa immagine della loro realtà.
Appoggio alla stabilità politica anche a spese della democrazia.
Assenza di partecipazione popolare.
Cambiamento nei gusti e nello stile di vita delle popolazioni locali («cultura del dollaro»).

A livello ambientale

La ristrutturazione di aree naturali per la costruzione di strutture ricettive, che implica:
La deforestazione.
La desertificazione.
Oltraggi paesaggistici.
Attività turistiche dirette:
Inquinamento da rifiuti.
Inquinamento da acque di scolo.
Emissioni nell’atmosfera.
Spreco energetico di acqua e luce.
Attività umane in aree turistiche.
Traffico motorizzato.
Inquinamento acustico.
Danni alla barriera corallina.

 

Dove vanno a finire le entrate turistiche?

(Esempio di un viaggio in Gambia)
37% Albergo (34% spese, 3% profitti)
25% Compagnia aerea
18% Agenzia viaggi internazionale
10% Agenzia viaggi locale (provvigione)
6% Lavoratori locali
4% Tasse

I flussi turistici più abbondanti hanno luogo all’interno dell’Europa (v. tabella), che però ha visto un lento declino del suo ruolo una volta quasi monopolistico, passando dal 73% (1960) al 57% (1997) dei turisti in arrivo. I progressi più consistenti sono stati realizzati: Negli ultimi decenni dalla regione Asia orientale-Pacifico.Negli ultimi due anni dall’Africa (soprattutto quella orientale). Il viaggio tipo all’estero riguarda persone che si spostano nei Paesi limitrofi o comunque della stessa area geografica. I Paesi industrializzati sono i principali Paesi produttori di turismo e nei quali è più alta la spesa per turismo all’estero. A partire dagli anni ’60 molti Paesi del Terzo mondo si lanciarono in questa attività senza premurarsi di adottare misure di prevenzione contro il suo impatto ambientale e culturale. I loro governi attingono spesso ai fondi pubblici per spingere uno sviluppo turistico che verrà poi gestito innanzitutto da società estere.

PRINCIPALI DESTINAZIONI TURISTICHE (1998)

Stato

Arrivi (%)

Introiti (miliardi di $)

Francia

11

27

Spagna

 8

25

Stati uniti

 7

73

Italia

 5

31

Cina

 4

14

Gran Bretagna

 4

21

Messico

 3

 8

Canada

 3

10

Polonia

 3

 8

Austria

 3

16

 

Il turismo trova significato e le sue potenzialità migliori nello stabilire rapporti con un’altra cultura, ma le ragioni di fondo che oggi spingono al turismo di massa sono frutto di pressioni messe in atto dall’industria del settore. L’87% dell’industria turistica mondiale si concentra nei Paesi industrializzati, i cui grandi gruppi imprenditoriali e di capitale hanno sparso le proprie filiali in tutto il mondo turisticamente sviluppabile. Le multinazionali, che rischiano pochissimo, operano nel settore attraverso queste principali strategie: Una proprietà di fatto delle strutture, mascherata da prestanomi locali. L’esportazione dei profitti. Le esenzioni fiscali. La libertà d’azione. Il capitale estero nell’industria alberghiera interviene perlopiù tramite: Azionariato di minoranza. Prestiti da: agenzie internazionali, banche multinazionali, mercato del capitale immobiliare, società fondiarie, linee aeree, agenzie viaggi, individui senza legami diretti col mondo del turismo.

Le agenzie viaggi all’ingrosso (tour operators). Coprono il 90% dei posti volo nel mondo. La stragrande maggioranza appartiene ai Paesi donde i viaggi si originano. Preparano vari pacchetti di viaggio combinando:  Trasporto. Alloggio. Servizi.