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Psicosintesi

Metodologia psicologica ideata dallo psichiatra italiano Roberto Assagioli, che si propone di unire in sé la tendenza all'introspezione e all'attenzione interiore, con un atteggiamento pragmatico e attivo. Si tende a l’armonizzazione e lo sviluppo della personalità umana. Si basa sull'uso di tecniche e analisi della personalità e di tecniche attive, sviluppando l'autocoscienza, la volontà e la creatività interiore. La psicosintesi si basa su una concezione integrale dell'uomo e su una visione dinamica della vita psichica. Si propone, pertanto, come una psicologia che collabora con l'intrinseco naturale processo di sviluppo dell' uomo, promuovendo, armonizzando e programmando l'integrazione della personalità e favorendo il contatto con i livelli superiori della vita psichica. L'obiettivo di base è risvegliare l'autocoscienza e l'esperienza della volontà, intesa non come sforzo di ottenere, ma come facoltà di gestire consapevolmente le dinamiche intrapsichice ed interpersonali e, infine, condurre l'individuo ed i gruppi umani alla scoperta di più ampi significati esistenziali. La pluralità degli elementi, usualmente percepita come diversità, può essere dunque vissuta, attraverso l'armonizzazione delle funzioni, come unità e trarre senso e significato dalla sua stessa più profonda identità, riconosciuta ed espressa. La psicosintesi, come prassi psicologica esistenziale e terapeutica, è conosciuta e praticata in 62 nazioni dei vari continenti nel mondo. La peculiarità del modello concettuale e operativo è espressa graficamente in due diagrammi: un ovoide ed una stella.

*    L'ovoide, che Assagioli considera immagine dell'anatomia della psiche, descrive i livelli e le parti dello psichismo umano. Le linee sono tutte tratteggiate, poichè le parti debbono essere "distinte, ma non divise". La mancanza di distinzione, infatti, non ne permette il corretto uso: l'uomo deve, essere educato a percepire la provenienza delle sue istanze psichiche, per comprenderle e finalizzarle. D'altra parte la divisione impedisce l'azione della volontà: l'uomo dev'essere guidato alla familiarità con le sue intrinseche diversità che, se vissute come parti comunicanti di una unità, sono coordinabili dalla volontà e sono anche la sua ricchezza.
*    La stella, rappresenta quella che Assagioli definisce la fisiologia della psiche. Essa descrive l'operatività dell'io personale, centro unificatore di elementi psichici vari ed eterogenei. L'azione dell'Io personale avviene attraverso l'uso di sensazioni, impulsi, emozioni, pensieri, immagini ed intuizioni che, conosciuti come funzioni, possono essere usati in modo armonico per costruire creativamente il futuro personale e di relazione. In questo modo si evita di subire deterministicamente, e riprodurre meccanicamente, il passato.

Nella psicosintesi l’uomo viene considerato nella sua totalità bio-psicospirituale e il processo autorealizzativo (“conosci-possiedi-trasforma te stesso”) è promosso e focalizzato a due livelli:
*    psicosintesi personale (sviluppo psicologico ed espressione delle potenzialità, integrazione dei ruoli e dei compiti quotidiani in una vita più ricca e più piena);
*    psicosintesi transpersonale (contatto con i livelli superiori della psiche, risveglio interiore. scoperta di significati esistenziali).

La psicosintesi considera l’uomo un centro di coscienza in rapporto con una molteplicità di contenuti consci ed inconsci. I suoi metodi e le sue tecniche mirano a comporre tale molteplicità in una sintesi più evoluta ed armonica (psicosintesi personale). Tale sintesi, allargandosi alla relazione umana, tende all’integrazione e alla comunione fra tutti gli essere umani e l’ambiente in cui vivono (psicosintesi interpersonale). La concezione psicosintetica dell'evoluzione umana vede l’uomo come un’entità in continua crescita, capace di raggiungere sintesi sempre più ampie fino ad andare oltre la coscienza personale ordinaria, identificandosi con la coscienza del Sé e realizzando così una psicosintesi universale (psicosintesi transpersonale).
Lo scopo della psicosintesi è di unificare in una sintesi armonica i vari aspetti della personalità umana che vanno dal fisico all’emotivo, al mentale e spirituale. Contempla una visione dell’uomo come un centro di coscienza in relazione con una molteplicità di contenuti consci ed inconsci. E’ poi un insieme di tecniche utilizzate per comporre tale molteplicità a livello individuale. La psicosintesi è anche una concezione dell’uomo come un individuo in relazione con gli altri ed il tutto. Il tema della relazione umana acquisisce valore e bellezza, ha per scopo l’integrazione e l’armonia fra gli uomini e da questo punto di vista si propone come una "scienza dei rapporti umani". Contempla l’uomo come un essere in evoluzione, orientato alla consapevolezza, all’espressione e attuazione delle sue potenzialità verso sintesi sempre più ampie che comprendono i contenuti della dimensione che va oltre la coscienza ordinaria verso la conoscenza e l’espressione completa dell’uomo. I campi di studio della psicosintesi sono: educativo, terapeutico, autoformativo, interpersonale, sociale, planetaria.

 

Roberto Assagioli

Roberto Assagioli, medico psichiatra, nacque a Venezia il 27 febbraio 1888 e lì visse fino al 1904, anno in cui conseguì la maturità al liceo Foscarini. Frequentò l'università a Firenze, iscrivendosi in medicina e chirurgia. La scelta di uno studio di tipo scientifico non limitò, però, i suoi interessi culturali, che furono e restarono vastissimi: letterari, filosofici, spirituali, tutti ad orientamento transculturale. A soli quindici anni cominciò a pubblicare scritti: del 1903 sono due articoli apparsi sul "Giornale di Venezia" . Dal 1906 al 1908 fu bibliotecario della Sezione Psicologica, inserita nell'insegnamento di Filosofia Teoretica dell'Università di Firenze. Negli stessi anni collaborò con Papini, con cui strinse amicizia, alla redazione della rivista "Leonardo". Fu in relazione con T.Flournoy, con E.Claparede - che pubblicò suoi articoli sulla rivista "Archives de Psychologie" - e con Prezzolini. Nel 1907 presentò alcuni di quelli che saranno aspetti fondamentali della psicosintesi e, due anni dopo, in un articolo intitolato "Per una moderna psicagogia" ne delineò tutta la traccia anche se sarebbe passato ancora qualche anno prima che la psicosintesi prendesse tale nome. Sempre in quegli anni frequentò in Svizzera l'Ospedale Psichiatrico Burgholzli, dove conobbe Jung col quale restò in amichevole rapporto per tutta la vita. Si laureò il 1 luglio del 1910. L'esigenza di creare in Italia un nucleo di interesse e di ricerche in campo psicologico lo portò a fondare la rivista "Psiche" e, nel 1913, a Firenze, il "Circolo di Studi Psicologici". Nel 1926, a Roma dove si era trasferito, fondò l'"Istituto di cultura psichica", che nel 1933 prese il nome attuale di Istituto di Psicosintesi, eretto in Ente Morale dello Stato nel 1965. L'anno prima di morire egli favorì la costituzione di una associazione finalizzata alla preparazione di psicoterapeuti: la Società Italiana di Psicosintesi Terapeutica (S.I.P.T.) fondata dai suoi più stretti collaboratori. Il 23 agosto 1974 morì a Capolona d'Arezzo.