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Gioco

Il gioco è un esercizio ricreativo singolo o collettivo che impegna la mente e l'abilità fisica. Il gioco nelle sue funzioni analogiche e metaforiche, crea le condizioni di un'immersione in emozioni, ruoli e dinamiche che, prescindendo dal contenuto, possono essere analizzate "come se" fossero generate da situazioni reali.

Nel Teatro dell'oppresso i giochi-esercizi sono strumenti di preparazione teatrale per sciogliere le nostre rigidita' corporee e percettive. L'esercizio e' una riflessione fisica su se stessi. Un monologo. Una introversione. I giochi, in compenso, sono legati all'espressivita' del corpo che emette e riceve messaggi. I giochi sono un dialogo, esigono un interlocutore. Sono estroversione.

Il gioco è un'attività ricreativa che coinvolge una o più persone (i giocatori), basata su:
* un obiettivo che i giocatori devono cercare di raggiungere (che può anche essere diverso per ciascun giocatore) nell'ambito dell'attività di gioco.
* un insieme di regole, che determinano ciò che i giocatori possono e non possono fare durante l'attività ludica; intraprendere un'azione al di fuori delle stesse costituisce generalmente un errore o fallo (e se quest'ultimo è intenzionale significa barare).

I giochi nascono o da cultura popolare o da inventori (purtroppo non sempre identificabili) e seppure il loro scopo sia di fornire intrattenimento e divertimento, spesso riescono a raggiungere anche notevoli risultati educativi. Nella prima età con i giochi basati su forme, lettere e colori, nei periodi successivi con l'esercizio della memoria (es. giochi con le carte e di quiz), con l'invito al ragionamento (es. scacchi, giochi di strategia) e l'apprendimento di alcune realtà (es. programmi di simulazione). Ma non dimentichiamo anche come elemento base del gioco la fortuna, il caso, l'alea; come in molti giochi d'azzardo o di percorso. Alcuni giochi possono coinvolgere un solo giocatore, che gioca in "solitario", ma, nella maggior parte dei casi, essi prevedono una competizione tra due o più. La Ludologia o studio dei giochi può coinvolgere spesso molti campi tecnici, inclusi psicologia, sociologia, calcolo delle probabilità, statistica, economia, etnomatematica e teoria dei giochi, branca specialistica della Matematica. Nel corso dell'intera storia umana l'attività ludica ha sempre rivestito un enorme importanza. Esiste una grande varietà di giochi ed i ludologi (coloro che studiano i giochi) ne riconoscono a grandi linee diverse tipologie base. Giocare è una delle attività che accomuna tutto il genere umano: pur con forme e modalità diversissime la componente ludica è presente in tutte le culture. Il gioco è studiato da tantissime discipline (filosofia, antropologia, psicologia, sociologia, etc...) che spesso arrivano a conclusioni anche molto distanti, probabilmente a causa della sua intrinseca polisemicità, ma tutte riconoscono al gioco la "gratuità", il fatto cioè di non essere strettamente necessario, di esulare da necessità puramente pratiche, senza per questo voler sminuire la funzione dell’atteggiamento ludico nel processo di formazione.

Ma è la psicologia che più di ogni altra disciplina ha visto nel gioco il protagonista dello sviluppo psicologico e soprattutto della personalità del bambino. Per molto tempo si sono contrapposte sull’argomento due teorie praticamente opposte: quella del "post-esercizio" di Edward H. Carr, per cui l’attività ludica servirebbe a ottimizzare una nuova dinamica comportamentale, e quella del "pre-esercizio" di Karl Groos, che vede il gioco come momento propedeutico alla vita adulta. Queste due teorie sono state armonizzate da Jean Piaget, che riconosce al gioco una funzione centrale nello sviluppo di una sfera cognitiva personale e della personalità. Un ulteriore affinamento dell'interpretazione dell'attività ludica viene dallo psicologo russo Lev Semenovic Vygotskji, che considera il gioco anche come forza attiva per l'evoluzione affettiva ed umana del ragazzo, non solo cognitiva come in Piaget. Vygotskji critica anche le visioni del gioco come attività non finalistica e non produttiva, in quanto, seppur atto totalmente gratuito, costituisce un eccezionale elemento di crescita e di definizione della struttura di personalità in tutti i suoi aspetti.