Quello di parrucchieri è settore che non conosce crisi. Solo in Italia, parliamo di circa centomila imprese, un giro d’affari che supera i 7 miliardi di euro e – se passa il disegno di legge presentato a Palazzo Madama – pronto a cambiare pelle dopo trent’anni di regole praticamente immutate.
Riforma parrucchieri ed estetiste: ecco cosa sta succedendo e quello che succederà
A questi numeri vanno aggiunte le oltre 42mila piccole attività di estetica registrate nel 2023 (dato Infocamere), a conferma di un comparto che continua ad allargarsi. Ed è proprio a loro, e a tutto ciò che ruota intorno alla cura della persona, che guarda la proposta firmata dal senatore Renato Ancorotti: 13 punti, che vanno dalla formazione certificata alle multe più salate, passando per il riconoscimento di nuove figure professionali.
Sul fronte novità, entrano in scena – per la prima volta a livello normativo – l’onicotecnico, specialista nella ricostruzione unghie, e il truccatore tecnico per ciglia e sopracciglia. Accanto a loro, make-up artist, esperti di extension e di laminazione: ognuno con un percorso formativo dedicato, organizzato a livello regionale, minimo 600 ore di corso.
La riforma mette al centro certificazioni e abilitazioni: si potrà arrivarci frequentando percorsi biennali o triennali (900 ore), con un anno di esperienza qualificata a tempo pieno in un’impresa, oppure dopo tre anni di lavoro come dipendente, socio, collaboratore o titolare. Un’altra via è l’apprendistato di almeno un anno. Tra le materie obbligatorie: cosmetologia e chimica, anatomia e fisiologia dell’apparato locomotore e circolatorio, uso di apparecchi elettromeccanici e basi di marketing.
C’è spazio anche per l’estetica oncologica, un profilo che affianca i pazienti durante o dopo le terapie oncologiche o ematologiche. La gestione dei corsi e l’aggiornamento dei programmi resterebbero alle Regioni.
Sul capitolo sanzioni, il ddl alza l’asticella: oggi vanno da 500 a 2mila euro, con la riforma salirebbero a 5mila-50mila. Mancare uno o più requisiti obbligatori potrebbe costare tra 3mila e 10mila euro (ora è 250-5mila). Per chi lavora abusivamente è prevista anche la sospensione dell’attività da uno a due anni, con la possibilità di finire in sede penale se vengono causati danni alla persona.