Quanti caffè possiamo bere al giorno al massimo? Domanda semplice, risposta un po’ meno: dipende da quanta caffeina c’è nella tazzina e da come la metabolizzi. Le autorità sanitarie indicano per gli adulti sani un tetto di circa 400 mg di caffeina al giorno.
Tradotto in italiano, 3–5 caffè (se parliamo di espresso da bar, 60–90 mg a tazzina, variabile per miscela ed estrazione). Non è una gara a chi ne beve di più: per alcuni due sono perfetti, il terzo “accende” ansia o tachicardia; altri reggono meglio per genetica e abitudine. Ma c’è anche dell’altro da tenere presente.
Caffè: indicazioni di base e segnali per fermarsi
Conta quando: la caffeina ha un’emivita media di 5 ore (può essere 3 o 7), quindi il caffè delle 16:00 può bussare alla porta del sonno molto più tardi. Se ti svegli già “carico”, prova a ritardare il primo caffè di un’ora: eviti il picco-contro-picco con il cortisolo mattutino. E ricordati che cappuccino, moka, americano non sono equivalenti: cambia volume e concentrazione, ma la quota finale di caffeina spesso non differisce tanto quanto crediamo.
Capitolo “sensazioni”: mani fredde, pensieri accelerati, stomaco che protesta? Sono segnali di soglia personale raggiunta. Spesso basta spalmare i caffè nella giornata, mangiare qualcosa insieme, e lasciare spazio al deca quando vuoi solo il gesto o il gusto. Se il problema è il sonno, l’esperimento più semplice è togliere l’espresso del tardo pomeriggio per una settimana e vedere cosa cambia.
Situazioni particolari? In gravidanza si consiglia di non superare ~200 mg al giorno. Con patologie cardiovascolari, ansia importante, insonnia cronica o terapie specifiche, vale il principio di prudenza: personalizzare con il medico.
Il caffè resta un piacere sociale e – entro i propri limiti – un alleato di attenzione e umore. La risposta, come spesso accade, è: “quanto basta… per te”.