Pensioni, confermato il bonus di 150 euro ma anche il taglio del 5%: ti spiego chi guadagna e chi perde

Dicembre sarà un mese importante per il sistema previdenziale italiano. Ci sono novità e incentivi in vista, ma non per tutti.

Si discuterà anche del Bonus Giorgetti che ha preso spunto da quello del compianto Maroni, che di fatto incentiva chi matura i requisiti per la pensione anticipata con Quota 103 ma sceglie di continuare a lavorare.

lavagna con scritta bonus e disegno cuore e uomo che guarda sorridente il tablet
Pensioni, confermato il bonus di 150 euro ma anche il taglio del 5%: ti spiego chi guadagna e chi perde – utopie.it

Il Bonus Giorgetti è stato già pagato dal per le pensioni a carico della Gestione esclusiva dell’AGO. Prossimo appuntamento il 1° settembre 2025 per le altre gestioni. Introdotto e potenziato dalla Legge di Bilancio 2025, il bonus vuole essere un incentivo per i lavoratori prossimi alla pensione. La misura offre un vantaggio netto in busta paga a chi, pur avendo maturato i requisiti per la pensione anticipata ordinaria o con Quota 103, decide di posticipare l’uscita dal lavoro.

Il bonus, come anticipato, ricalca l’idea del precedente Bonus Maroni, estendendola anche ad alcune categorie finora escluse. Chi può beneficiarne davvero? La platea dei potenziali beneficiari del Bonus Giorgetti si è allargata con l’ultima manovra finanziaria. Possono accedere: i lavoratori che nel 2025 maturano i requisiti per la pensione anticipata ordinaria (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne) e chi raggiunge la cosiddetta Quota 103, ovvero 62 anni di età e 41 anni di contributi.ù

Bonus Giorgetti: ci sono solo buone notizie?

Il bonus consiste in un’esenzione dal versamento dei contributi IVS (9,19% della retribuzione lorda), che viene convertita in un aumento del netto mensile.

mano tiene scritta a domino bonus su sfondo giallo
Bonus Giorgetti: ci sono solo buone notizie? – utopie.it

Il valore dell’incentivo è proporzionale allo stipendio lordo del lavoratore. Consiste nell’azzeramento della quota contributiva IVS a carico del dipendente e l’aumento netto può superare i 200 euro mensili per una retribuzione di circa 2.500 euro lordi. Su base annua, il beneficio può superare i 2.700 euro, cumulabili finché il lavoratore resta in servizio e non accede alla pensione. E poi c’è il bonus da 154,94 euro per i titolari di pensioni minime, erogato automaticamente a dicembre dall’INPS, con un possibile rinnovo anche nel 2026.

Riguardo al taglio del 5%, si tratta di un insieme di misure più che di una riduzione generalizzata. Alcuni pensionati stanno subendo trattenute mensili di circa 50 euro per recuperare i bonus una tantum ricevuti nel 2022, ma poi risultati non spettanti per superamento dei limiti di reddito.

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