Pensione più vicina per tutti “il trucco che aumenta i contributi” è legalissimo ed è gara a rifare i conteggi

Il 2025 sarà ricordato come un anno importante in materia di tutela previdenziale per i lavoratori con capacità lavorativa ridotta.

Questo perché è intervenuta la giurisprudenza a chiarire almeno due normative che hanno di fatto ampliato le maglie per l’accesso e l’importo della prestazione per l’invalidità. Il messaggio dell’INPS.

donna su sedia a rotelle al lavoro con collega ufficio
Pensione più vicina per tutti “il trucco che aumenta i contributi” è legalissimo ed è gara a rifare i conteggi – utopie.it

Il Ministero del Lavoro ha facilitato il raggiungimento dei requisiti contributivi, e una storica sentenza della Corte Costituzionale ha esteso il diritto a un assegno più sostanzioso, eliminando una disparità che durava da quasi 30 anni. Una delle principali novità riguarda i requisiti contributivi per accedere alla pensione di invalidità.

L’INPS ha recepito le indicazioni del Ministero del Lavoro, chiarendo che ai fini della maturazione dei cinque anni di contribuzione necessari, possono essere sommati tutti i periodi di versamento, indipendentemente dalla gestione di appartenenza. La novità consente una “più ampia possibilità di valorizzazione delle diverse posizioni assicurative” – recita il messaggio dell’Ente.

In pratica, i contributi versati come lavoratore dipendente nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti si possono cumulare con quelli accreditati nelle gestioni speciali dei lavoratori autonomi come artigiani o commercianti.

Salgono gli importi delle pensioni di invalidità: interviene apposta la Consulta

La seconda buona notizia, dopo i requisiti più a maglia larga, arriva dalla Corte Costituzionale che, con la sentenza n. 94 del 2025, ha dichiarato l’illegittimità di una norma della Riforma Dini che escludeva dall’integrazione al trattamento minimo gli assegni di invalidità calcolati interamente con il sistema contributivo, quelli cioè destinati a chi ha iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995.

ufficio con 4 impiegati di cui una su sedia a rotelle
Salgono gli importi delle pensioni di invalidità: interviene apposta la Consulta – utopie.it

Secondo la Consulta, questa esclusione violava il principio di uguaglianza (art. 3 della Costituzione), poiché la tutela legata a uno stato di bisogno non può dipendere dal sistema di calcolo della pensione.

Ne consegue che anche i titolari di assegno calcolato con il metodo contributivo avranno diritto a un importo della pensione adeguato al minimo, fissato per il 2025 a 603,40 euro mensili, a condizione di rispettare i requisiti reddituali. Il beneficio però non prevede il riconoscimento di arretrati. L’assegno ordinario di invalidità è una prestazione economica destinata a coloro la cui capacità lavorativa, in occupazioni confacenti alle proprie attitudini, sia ridotta in modo permanente a meno di un terzo a causa di un’infermità fisica o mentale.

Per ottenerlo è necessario soddisfare un doppio requisito: uno sanitario, accertato dalla commissione medica dell’INPS, e uno amministrativo. Quest’ultimo consiste nell’aver accumulato almeno 260 contributi settimanali (cinque anni) di cui 156 (tre anni) nei cinque anni precedenti la data della domanda.

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