Cartelle esattoriali: novità clamorose sulla rottamazione in Italia

La parola “rottamazione” sta per tornare dentro la prossima manovra economica. Non sarà però un copia-incolla del passato. Il nuovo capitolo si chiama Rottamazione quinquies e nasce con un obiettivo doppio: da una parte alleggerire il magazzino della riscossione, arrivato a sfiorare i 1.200 miliardi di euro, dall’altra chiudere la porta a chi negli anni ha usato i condoni solo per prendere tempo, senza pagare un centesimo.

Le novità non mancano. Chi è decaduto nelle vecchie sanatorie potrà rientrare soltanto dopo aver saldato le rate arretrate. E per i debiti sopra i 50 mila euro si ragiona su un anticipo del 5%: poco, ma sufficiente per dare un segnale di serietà. Per chi invece accetterà le nuove condizioni, i benefici restano forti: niente interessi né sanzioni, soltanto il capitale e le spese di riscossione, diluite in un piano molto lungo, fino a dieci anni e 120 rate. Con una flessibilità non da poco: sarà possibile saltarne otto, anche non consecutive.

Per i contribuenti in difficoltà, questa potrebbe essere la vera occasione per chiudere i conti con il fisco senza essere stritolati dalle scadenze. Sul tavolo c’è pure la cancellazione automatica dei debiti minori, quelli sotto i mille euro: non muovono i bilanci dello Stato, ma bloccano da anni gli uffici. Al contrario, restano esclusi gli aiuti di Stato da restituire, le sanzioni penali, le condanne della Corte dei Conti e i “recidivi” che hanno già saltato le vecchie rate.

I tempi non sono immediati. La misura dovrebbe entrare in discussione solo con la Legge di Bilancio 2026. Intanto il disegno di legge – presentato da alcuni deputati della Lega e depositato al Senato come atto 1375 – ha appena imboccato il suo percorso. Serviranno mesi di confronto e limature, ma il ritorno della rottamazione è ormai scritto.

Gestione cookie